Il 2024 riassunto in 8 regolamenti europei chiave su rifiuti, economia circolare e sostenibilità.
Il 2024 è stato un anno cruciale nell’avanzamento verso un futuro più circolare nell’Unione Europea.
L'UE ha rafforzato la sua strategia verso l'economia circolare, la sostenibilità e la gestione efficiente dei rifiuti attraverso una serie di regolamenti. In questo articolo esploriamo i principali:
18 marzo 2024: Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato il Critical Raw Materials Act (CRMA). Questo regolamento stabilisce un quadro per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche, essenziali per le transizioni verdi e digitali.
Include obiettivi come estrarre il 10% di queste materie nella UE, processarne il 40% a livello locale e riciclarne il 25%. Inoltre, semplifica le autorizzazioni per i progetti strategici, stabilisce valutazioni del rischio nelle catene di approvvigionamento e promuove posti di lavoro locali di qualità.
25 marzo 2024: Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la Waste Shipment Regulation. Le nuove norme limitano le spedizioni al di fuori dell'UE, vietano l'esportazione di rifiuti plastici non pericolosi verso Paesi non appartenenti all'OCSE, salvo eccezioni, e rafforzano il controllo delle spedizioni illegali.
Richiedono che i rifiuti siano trattati in modo ecologico e aggiornano le procedure per l'economia circolare e la neutralità climatica. Includono misure elettroniche per la notifica e l'autorizzazione delle spedizioni e vietano l'esportazione di rifiuti pericolosi verso Paesi non OCSE.
26 marzo 2024: Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la Environmental Crime Directive, una direttiva che inasprisce le pene ed estende i reati ambientali, sostituendo la legislazione del 2008.
L'elenco dei reati passa da 9 a 20, tra cui il traffico di legname e il riciclaggio illegale di componenti navali inquinanti. Introduce pene massime di almeno 10 anni di reclusione per i reati gravi e multe fino al 5% del fatturato globale per le aziende. La direttiva prevede anche misure come il ripristino ambientale e l'esclusione dai finanziamenti pubblici.
12 aprile 2024: Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la Industrial Emissions Directive (IED), una Direttiva sulle emissioni industriali rivista e un Regolamento per la creazione di un Portale delle emissioni aggiornato (IEP).
Queste norme riducono le emissioni inquinanti, includono l'allevamento intensivo e l'estrazione mineraria nella loro regolamentazione e promuovono l'economia circolare e l'efficienza energetica. Vengono introdotti permessi elettronici obbligatori e sanzioni fino al 3% del fatturato annuo per gravi inadempienze. Viene inoltre garantito il diritto al risarcimento dei danni alla salute. Il nuovo portale migliorerà l'accesso pubblico ai dati sulle emissioni.
24 maggio 2024: Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato definitivamente la Corporate Sustainability Due Diligence Directive. Questa norma impone obblighi alle grandi imprese con più di 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni di euro, costringendole a monitorare, prevenire e rimediare ai danni ai diritti umani e all'ambiente nelle loro operazioni e catene del valore.
Le aziende dovranno attuare piani climatici allineati all'Accordo di Parigi e assumersi la responsabilità dei danni causati, compreso il risarcimento delle vittime. L'attuazione sarà graduale in base alle dimensioni delle imprese, a partire da tre anni dopo l'entrata in vigore, e gli Stati avranno due anni per adeguarsi.
27 maggio 2024: Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato l’Ecodesign Regulation, che estende le norme a tutti i prodotti, con eccezioni come le automobili e i beni per la difesa. Introduce requisiti quali la durata, la riparabilità, l'impronta ambientale e un passaporto digitale per i prodotti. Vieta la distruzione dei prodotti tessili e delle calzature invenduti, con un'esclusione temporanea per le PMI. I criteri saranno applicabili negli appalti pubblici per promuovere la sostenibilità.
30 maggio 2024: Il Consiglio dell’ Unione Europea ha adottato la Direttiva sul Diritto alla Riparazione o Right-to-Repair (or R2R) Directive, che facilita la riparazione dei beni difettosi per ridurre i costi e promuovere la sostenibilità.
La normativa obbliga i produttori a offrire riparazioni tecniche, introduce moduli chiari per i consumatori, estende la garanzia legale di 12 mesi se si sceglie la riparazione e crea una piattaforma per individuare i servizi di riparazione. L'elenco dei prodotti riparabili potrebbe essere ampliato in futuro.
16 dicembre 2024: Il Consiglio dell'UE ha approvato un nuovo Packaging and Packaging Waste Regulation, stabilendo norme per ridurre i rifiuti e aumentare il riutilizzo nell'UE.
Le nuove regole includono obiettivi vincolanti di riutilizzo, riduzione dell'uso di imballaggi monouso e l'obbligo di minimizzare il peso e il volume degli imballaggi. Inoltre, vengono limitate le sostanze pericolose negli imballaggi a contatto con alimenti. Verranno implementate restrizioni sugli imballaggi in plastica, con obiettivi di riutilizzo per il 2030 e il 2040.
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