Qui ti proponiamo una breve spiegazione dei concetti chiave della tecnologia applicata alla gestione dei rifiuti e della normativa in materia.
API è l’acronimo di “application programming interface”, in italiano “interfaccia di programmazione delle applicazioni”, ovvero un sistema che consente la comunicazione tra due o più applicazioni.
È un programma d’azione per le persone e il pianeta che comprende i 17 SDGs. È stata adottata nel 2015 da tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite. Si tratta di una continuazione degli Obiettivi di sviluppo del millennio delle Nazioni Unite (2000-2015), con cui si è cercato di affrontare problemi globali come l’eliminazione della povertà estrema e della fame o il miglioramento dell’accesso all’istruzione.
App mobile sviluppata da Teixo per agevolare l’interazione tra il personale d’ufficio e gli autisti in modo tale da assicurarsi un trasferimento dei rifiuti veloce, sicuro e senza carta. Nello specifico, consente all’autista di inviare, dal proprio cellulare a Teixo, i dati registrati durante la raccolta o la consegna dei rifiuti.
Inoltre, se i tuoi contenitori sono provvisti di un QR generato con Teixo, l’autista può identificarli leggendo questo codice. Se l’autista dispone inoltre di una stampante portatile, può anche stampare direttamente i formulari di identificazione dei rifiuti e le bolle di consegna.
Il catalogo europeo dei rifiuti (CER) è un elenco armonizzato di rifiuti. I diversi tipi di rifiuti riportati nell’elenco sono classificati con codici a sei cifre. I capitoli (quattro cifre) e i sottocapitoli (due cifre) definiscono le tipologie di attività che producono i rifiuti.
Analizzando, ad esempio, il codice “04 02 22” si vede che “04” corrisponde al capitolo “Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce, nonché dell'industria tessile”, “02” identifica il sottocapitolo “Rifiuti dell’industria tessile” e “22” è il codice dei rifiuti da fibre tessili lavorate.
Per “catena del valore dei rifiuti” si intende l’intero processo che va dalla produzione iniziale dei rifiuti fino al loro smaltimento finale. Tale processo comprende le fasi di raccolta, selezione, trattamento, stoccaggio e recupero dei rifiuti. In questo processo di trasformazione della gestione dei rifiuti, la tecnologia svolge un ruolo fondamentale perché è in grado di fornire soluzioni capaci di semplificare gli obblighi e rendere gli obiettivi tangibili e quantificabili.
L’espressione due diligence (in italiano, diligenza dovuta) indica il processo attraverso il quale le aziende possono individuare, prevenire, mitigare e spiegare come affrontano i loro impatti negativi reali e potenziali. Puoi consultare qui la direttiva UE sulla due diligence per le aziende in materia di sostenibilità.
L’economia circolare è un sistema in cui i materiali non diventano mai rifiuti e la natura si rigenera. In un’economia circolare, i prodotti e i materiali vengono mantenuti in circolazione attraverso processi quali la manutenzione, il riutilizzo, la rimessa a nuovo, la rigenerazione, il riciclaggio e il compostaggio.
Si propone come un’alternativa al convenzionale modello economico lineare, basato principalmente sul concetto di “usa e getta”, che richiede grandi quantità di materiali ed energia.
Ciò comporta la presentazione dei documenti elettronici di trasferimento dei rifiuti agli organi competenti tramite le piattaforme ambientali pertinenti.
È una firma elettronica integrata in Teixo che ha validità legale. Funziona in conformità con eIDAS, il regolamento europeo 910/2014, che stabilisce gli standard legali e di sicurezza per la corretta identificazione elettronica delle firme. In pratica, questo tipo di firma permette agli utenti di Teixo di snellire ulteriormente la gestione quotidiana della documentazione ambientale e commerciale.
Inoltre, è un sistema di firma sicuro perché, una volta firmati, i documenti sono inalterabili e vengono conservati e archiviati secondo protocolli rigorosi.
L’impronta di carbonio del ciclo di vita di un prodotto misura le emissioni totali di gas serra generate da un prodotto, dall’estrazione delle materie prime alla fine della sua vita utile. Si misura in equivalenti di anidride carbonica (CO2 e).
E3L è l’acronimo di “Environmental Electronic Exchange Language”, ovvero “linguaggio di scambio elettronico ambientale”. È il linguaggio informatico utilizzato per lo scambio di dati tra le diverse piattaforme elettroniche coinvolte nella gestione dei rifiuti in Spagna.
Con l’entrata in vigore del Regio Decreto n. 553/2020 sul trasferimento dei rifiuti, è obbligatorio utilizzare le ultime versioni di E3L. La più aggiornata è la 3.4.
Il numero di identificazione ambientale (NIMA) è un codice utilizzato in Spagna a livello nazionale, assegnato dalla Regione per identificare i centri registrati come produttori e/o gestori di rifiuti ai sensi della Legge sui rifiuti e sul suolo contaminato (Legge n. 07/2022).
Così come ogni società ha un C.F./Partita IVA, ogni centro ha un NIMA. Per centro si intende uno o più impianti soggetti alle diverse autorizzazioni o registrazioni, situati nello stesso sito e di proprietà della stessa persona fisica o giuridica. Il NIMA è composto da dieci cifre: le prime due corrispondono al codice INE della provincia e le restanti otto sono assegnate dalla Regione in oggetto.
Questo numero si assegna in base a tre fattori:
- Titolare dell’autorizzazione dell’impianto o del centro. Si identifica tramite rispettivo C.F.
- Ubicazione dell’impianto o del centro. Si identifica tramite le rispettive coordinate UTM.
- Attività principale del centro. Si identifica tramite il codice CNAE (classificazione nazionale delle attività economiche).
L’elaborazione analitica online (OLAP) è una tecnologia che organizza grandi database aziendali e che agevola analisi complesse. Nello specifico, consente di eseguire query analitiche avanzate senza interferire con le operazioni aziendali quotidiane.
L’espressione “elaborazione di transazioni online” (OLTP) si riferisce a un tipo di sistema di database progettato per gestire ed elaborare transazioni in tempo reale.
“Obiettivo 55” è un pacchetto di proposte che mira a fornire un quadro coerente ed equilibrato per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE. Tale denominazione fa riferimento all’obiettivo fissato dalla UE di ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030.
Patto verde europeo o Green Deal europeo è il nome di un pacchetto di iniziative politiche creato con l’obiettivo di indirizzare l’UE verso una transizione verde che porti alla neutralità climatica entro il 2050. La Commissione ha lanciato il Patto verde europeo nel 2019.
Il recupero dei rifiuti è un processo che prevede il recupero e l’utilizzo di risorse, energia o materiali utili risultati da rifiuti. L’obiettivo è quello di dare un valore aggiunto ai rifiuti anziché semplicemente smaltirli in modo convenzionale. Esistono due tipi di recupero: generazione di energia o recupero di materiali.
Comunicazione trasmessa, mediante una procedura stabilita, all’ente regionale competente in materia di ambiente del territorio in cui ha sede il centro ai fini dell’esercizio dell’attività. In questa comunicazione, il produttore deve indicare quali rifiuti produrrà come risultato della sua attività, quali sono le quantità annue approssimative e a quali gestori di rifiuti li invierà.
Questa procedura è obbligatoria per i produttori di rifiuti pericolosi e anche per coloro che generano più di 1000 tonnellate di rifiuti non pericolosi.
Per decenni la legislazione spagnola ha adottato come modello di responsabilità nell’ambito della gestione dei rifiuti la cosiddetta “responsabilità delegata”, secondo cui la responsabilità del produttore o del detentore dei rifiuti termina quando questi vengono consegnati a un commerciante deputato al trattamento o a un ente di trattamento autorizzato e tale operazione venga accreditata mediante apposita documentazione.
Tuttavia, questo modello si è rivelato insufficiente in quanto non garantisce la corretta gestione dei rifiuti né consente la loro tracciabilità. La stessa Unione Europea ha raccomandato alla Spagna di sostituire questo sistema di delega con un modello di “responsabilità condivisa”, seguendo le orme di paesi quali Francia, Germania e Regno Unito.
La responsabilità condivisa prevede che il produttore di rifiuti condivida la responsabilità della destinazione finale dei rifiuti, anche se questi sono gestiti da intermediari. Questa misura favorisce un effetto di autoregolamentazione tra gli attori della catena dei rifiuti, in quanto i produttori cercheranno i migliori trattamenti possibili per i loro rifiuti e una corretta gestione dei medesimi fino al loro recupero o smaltimento finale.
La legge n. 07/2022 introduce il principio della responsabilità condivisa, secondo cui non basta che il produttore consegni i rifiuti a un commerciante o a un intermediario, ma è tenuto anche ad assicurarsi che i rifiuti vengano sottoposti a un trattamento finale adeguato.
È un concetto utilizzato nell’ambito della politica dell’UE e riassunto nel principio “chi inquina paga”. Stabilisce l’obbligo per i produttori di farsi carico dei rifiuti generati da questi prodotti una volta utilizzati, siano essi imballaggi o meno, sia per uso domestico che industriale.
Finora, in Spagna era obbligatorio solo per apparecchiature elettriche ed elettroniche, pile e accumulatori, veicoli, imballaggi, pneumatici e oli minerali. Tuttavia, l’entrata in vigore della Legge sui rifiuti e sul suolo contaminato (Legge n. 7/2022) ha rafforzato la portata di questa responsabilità, aumentando l’elenco degli obblighi per i diversi produttori.
Gli SDGs mirano ad affrontare problemi globali come la povertà estrema e l’emergenza climatica. Fanno parte dell’Agenda 2030 e sono costituiti da 17 obiettivi, a loro volta suddivisi in 169 sotto-obiettivi da raggiungere entro il 2030.
Un Saas o Software as a Service è un programma informatico che permette agli utenti di connettersi e utilizzare tali soluzioni in modo centralizzato e nel cloud, attraverso un modello pay-per-use.
L’espressione “software nel cloud” fa riferimento ai software che, come Teixo, si eseguono direttamente in Internet. Tali applicazioni non sono ospitate su un singolo computer, ma su una rete di server.
Ai sensi del Regio Decreto sul trasferimento (Regio Decreto n. 553/2020), per “trasportatore di rifiuti” si intende la persona fisica o giuridica incaricata dell’organizzazione della movimentazione dei rifiuti. Di norma, il trasportatore è il produttore dei rifiuti.
Tuttavia, possono ricoprire tale ruolo anche le seguenti figure:
- Un gestore di un magazzino di raccolta che raccoglie in un unico veicolo piccole quantità della stessa tipologia di rifiuti e li trasferisce successivamente in un apposito impianto di trattamento.
- Un intermediario o un commerciante di rifiuti, preventivamente autorizzato per iscritto da uno dei trasportatori precedenti nella lista.
L’estensione .xml identifica il formato di file scelto dall’Amministrazione per lo scambio di informazioni sui rifiuti. I file caricati sulle piattaforme ambientali utilizzano questo formato. Esistono diverse versioni del formato xml.